«E nessuno mette vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il ​​vino spaccherà gli otri, e il vino perirà e gli otri. Ma hanno messo del vino nuovo in otri freschi».

La doppia illustrazione rafforza la lezione. Vecchi otri (per contenere il vino) sono diventati secchi e fragili a causa dell'azione del vino. Hanno smesso di essere flessibili. Non riescono quindi a contenere l'azione del vino nuovo. Quindi, se vi si mette del vino nuovo, scoppieranno e sia il vino che gli otri andranno perduti.

Ancora una volta l'accento è posto sul fatto che in questa nuova era che stava iniziando, le vecchie cose esteriori devono essere eliminate. Molte idee e pratiche religiose erano cresciute nel corso dei secoli e, come accadrà a tali idee, erano diventate vecchie e inaridite. Una di queste idee era il digiuno regolare. Ma ora che è arrivata la nuova era, è necessario dare un nuovo sguardo a tutto. Questo era il tempo per bere vino nuovo, il tempo per gioire. Mettere quel vino nuovo negli otri vecchi lo distruggerebbe e le persone sarebbero quindi private sia del vecchio che del nuovo. Avrebbero perso tutto.

Paolo aveva lo stesso pensiero da una prospettiva diversa quando diceva: “se uno è in Cristo è una nuova creatura, le cose vecchie sono passate. Ecco, sono diventati nuovi”. Perché quando veniamo a Cristo veniamo portati fuori dal passato e portati in un nuovo futuro. Tutto diventa nuovo. E facciamo bene a non tornare al vecchio, anzi dobbiamo stare attenti a non farlo.

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