Analisi di 5:35-43.

a Mentre ancora parlava, vennero dal capo della casa della sinagoga, dicendo: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ulteriormente il Maestro?” ( Marco 5:35 ).

b Ma Gesù, udendo la parola detta, dice al capo della sinagoga: “Non temere. Continua a credere» ( Marco 5:36 ).

c E non permise a nessuno di seguirlo se non Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo ( Marco 5:37 ).

d Ed essi giungono alla casa del capo della sinagoga ed egli vede un tumulto, e un gran pianto e lamento ( Marco 5:38 ).

e E quando fu entrato dice loro ( Marco 5:39 a).

d “Perché fai tumulto e piangi? Il bambino non è morto, ma dorme». E lo deridevano per scherno ( Marco 5:39 a).

c Ma egli, cacciati tutti fuori, prende il padre del bambino, e sua madre, e quelli che erano con lui, ed entra dov'era il bambino ( Marco 5:40 b).

b E prendendo il bambino per mano le dice “Talitha cumi”, che viene interpretato: 'Giovane, io ti dico, alzati'. E subito la giovane si alzò e camminò, perché aveva dodici anni, ed essi furono subito pieni di grande stupore (o 'rimasero stupiti con grande stupore') ( Marco 5:41 ).

a Ed Egli diede loro ferree istruzioni (li incaricò molto) che nessuno lo sapesse, e comandò che le si desse qualcosa da mangiare ( Marco 5:43 ).

Si noti che in 'a' è assicurato che la ragazza è morta, e in parallelo Gesù comanda che le sia dato da mangiare. In 'b' Gesù incoraggia il sovrano a credere, e parallelamente la sua fede viene premiata. In 'c' sono ammessi solo i tre favoriti, e parallelamente lo stesso vale insieme al padre e alla madre del bambino. In 'd' c'è grande tumulto, pianto e lamento, e nel parallelo Gesù chiede perché il tumulto e perché piangono. Al centro in 'e' la differenza è che Gesù è entrato.

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