"Ma se quello che non vorrei, quello lo faccio, acconsento alla legge che è buono."

'Così', dice Paolo, 'se a volte faccio ciò che nella mia mente non voglio fare, facendo ciò che so essere contrario alla legge di Dio, ma odiandolo anche mentre lo faccio, sono per mia stessa odio per ciò che faccio dimostrando che acconsento alla Legge che è buona. Sostengo la Legge come buona con la mia stessa condanna della mia disobbedienza ad essa». Quindi la sua stessa lotta morale è vista come un fatto emergere la sua grande ammirazione per la Legge.

Perché non pratico quello che vorrei, ma quello che odio, quello che faccio. Se quello che non vorrei, quello lo faccio...' Confronta Galati 5:16 , "affinché tu non faccia le cose che vorresti". In Galati si parla di cristiani ed è perché lo Spirito brama contro la carne e la carne contro lo Spirito. Qui in Romani è a causa della concupiscenza della carne contro la mente. Non c'è dubbio che ciò di cui si parla in Galati si riferisse ai cristiani. Perché allora non dovrebbe qui?

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