Oracoli contro Ammon ( Ezechiele 25:1 ), Moab ( Ezechiele 25:8 ) Edom ( Ezechiele 25:12 ), Filistea ( Ezechiele 25:17 ).

Tutti questi poteri meschini erano antichi nemici ereditari di Israele. La loro inimicizia risaliva ai giorni prima della monarchia, e nei recenti disastri e dolori d'Israele si era espressa in modi violenti e maligni. Gli Ammoniti avevano istigato il perfido assassinio di Ghedalia, l'ebreo che i babilonesi avevano nominato governatore di Giuda ( Geremia 40:14 ).

Gli Edomiti si erano comportati con feroce malizia nel giorno dell'angoscia di Gerusalemme ( Salmi 137:7 ), come anche gli Ammoniti, che calpestavano e gridavano di gioia ( Ezechiele 25:3 ; Ezechiele 25:6 ).

Il destino di tutti loro è di essere desolazione e distruzione nel caso degli Ammoniti e dei Moabiti per mano dei figli dell'oriente, cioè i nomadi del deserto arabo; nel caso di Edom, abbastanza significativamente per mano della stessa Israele: nel caso dei filistei l'agente della vendetta divina è lasciato nel vago. A tutte queste nazioni verrà così insegnato che io sono Yahweh, il potente Yahweh, non il debole Dio che avevano creduto che fosse, mentre contemplavano il destino del Suo popolo.

Il detto di Moab in Ezechiele 25:8 implica che Giuda avesse rivendicato una certa preminenza (cfr Deuteronomio 4:32 ss.); nei suoi rappresentanti più nobili era indiscutibilmente la superiora spirituale di tutti i suoi vicini.

(In Ezechiele 25:9 leggi dalle città del suo confine alla gloria del paese; le tre città menzionate sono tutte a N. dell'Amon. Ezechiele 25:13 , Teman a nord, Dedan a sud di Edom. Ezechiele 25:16 , Cherethetes (p. 56), una tribù filistea.)

Ezechiele 26-28. Oracolo contro Tiro. Dai piccoli vicini di Israele con il loro meschino dispetto, Ezechiele si rivolge ai grandi imperi di Tiro (Ezechiele 26 ss.) ed Egitto (Ezechiele 29 ss.). Anche loro devono andare. In un passaggio di grande potenza letteraria, che rivela il genio fantasioso di Ezechiele, descrive lo splendore di Tiro, la portata del suo commercio, la pietà e il terrore ispirati dalla sua (contemplata) caduta.

Ezechiele 25-32. Oracoli contro le nazioni straniere. Le denunce di Ezechiele (Ezechiele 1-24) sono ora terminate; con la notizia della caduta di Gerusalemme cominceranno le sue profezie di restaurazione (Ezechiele 33-48). Ma prima che Israele sia restaurato, coloro che si oppongono a lei e al proposito divino che è così misteriosamente legato a lei, devono essere sgombrati dal cammino. Appropriatamente dunque, a questo punto giungono gli oracoli contro le nazioni straniere prima i vicini vicini che l'avevano insultata e molestata, poi quelli più lontani e potenti.

Questi oracoli però non furono scritti tra l'inizio e la fine dell'assedio; alcuni di essi implicano chiaramente la caduta della città (cfr Ezechiele 25:3 ). Ma sono qui opportunamente inseriti, come preliminari al restauro.

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