Levitico 4:1 a Levitico 5:13 . L'offerta per il peccato. Questo, e l'offerta per la colpa, il cui rito segue, sono sconosciuti prima dell'Esilio, tranne che come multe (2 Re 12:16 ;Amos 2:8 ).

Ezek. menziona entrambi, ma non è consapevole di alcuna differenza tra loro. Probabilmente la distinzione tra loro crebbe gradualmente (vedi Ezechiele 5:14 ss.). Il rituale deriva in parte da quello dell'olocausto e del sacrificio di pace; in parte da altri antichi riti. Nessuna idea di sostituzione sembra essere implicita (sebbene è vero che una tavoletta rituale da Babilonia afferma questa idea molto chiaramente; la vita del ragazzo ha dato per la propria vita, la sua testa per la sua testa, ecc.

), poiché l'offerta per il peccato è santissima, termine che non si potrebbe applicare all'offerente; è inclusa un'oblazione, come se il sacrificio fosse originariamente pensato come un'offerta di cibo; e il sacrificio è offerto per i peccati che non richiedono la morte, sebbene la vittima sia sempre uccisa, e dall'adoratore. [Osservate anche che se il sacrificio fosse sostitutivo, il punto principale sarebbe il massacro.

Ma era piuttosto la manipolazione del sangue. ASP] D'altra parte, l'idea di un regalo o di un pagamento in cambio di un torto fatto è sempre predominante. L'offerente non ha più parte nella sua offerta che nel caso dell'olocausto, sebbene l'abbia il sacerdote. Ciò diventa più chiaro quando si vede che il peccato è usato non per disobbedienza deliberata o sfida alla legge morale di Yahweh, ma più in particolare per errori rituali o cerimoniali o contaminazione commessi per inavvertenza o ignoranza.

L'offerta per il peccato spesso accompagna altri sacrifici; in Ezechiele, la consacrazione dell'altare ( Ezechiele 43:19 ). Mentre la legislazione successiva purifica così il rito sacrificale da tutto ciò che potrebbe anche lontanamente assaporare di irriverenza, è molto lontana dal punto di vista dei Salmi 51; perpetua semplicemente, nel bene e nel male, la concezione primitiva del peccato come un'infrazione alle restrizioni o ai tabù imposti dalla divinità alla condotta umana.

Le caratteristiche principali dell'offerta per il peccato sono l'uccisione della vittima da parte del fedele e l'effusione del sangue, come nell'olocausto; la carne viene bruciata fuori dell'accampamento o mangiata dal sacerdote, cioè è santissima. Più complicata è invece la manipolazione del sangue ( cfr Levitico 4:5 ss.

), e si offra animali di vario genere, secondo il grado dell'offerente Sommo Sacerdote, congregazione, sovrano, privato o povero. L'aspersione sette volte ripetuta del sangue davanti a Yahweh ( Levitico 4:6 ) ricorda il rituale del cap. 16; entrambi possono benissimo essere tra gli ultimi sviluppi della legislazione sacerdotale.

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