Ma dai peccati di Geroboamo, figlio di Nebat, che fece peccare Israele, Ieu non si allontanò dopo di loro, cioè i vitelli d'oro che erano a Betel e a Dan. Tuttavia dai peccati di Geroboamo. Ieu non aveva intenzione di portare il suo zelo per il Signore oltre un certo punto, e quindi ritenendo imprudente incoraggiare i grandi sudditi a recarsi a Gerusalemme, ristabilì il culto simbolico dei vitelli. Se Ieu avesse deciso di mettere in esecuzione la legge contro gli idolatri (Deuteronomio 17:2), invece di assumere la parte ingannevole e crudele che fece, avrebbe recitato la parte di un re costituzionale; e se egli, nell'integrità del suo cuore, avesse proseguito l'opera di riforma religiosa così iniziata demolendo le immagini e restaurando il puro culto di Yahweh, è ​​probabile che la degenerazione nazionale avrebbe potuto essere arrestata, o almeno ritardata; ma si ritenne opportuno seguire la politica di Geroboamo nel far rivivere i simboli del vitello a Betel e Dan, e così facendo si mostrò inadeguato alle esigenze del tempo; non riuscì a realizzare i fini per i quali era stato unto re.

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