Che il re disse al profeta Natan: «Vedi, io abito in una casa di cedro, ma l'arca di Dio abita entro cortine».

Vedi ora, io abito in una casa di cedro. Il palazzo che Hiram aveva inviato uomini e materiali per costruire a Gerusalemme era stato terminato. Era magnifico per quello fa, sebbene fosse interamente di legno: le case nei paesi caldi non dovevano possedere la solidità e lo spessore dei muri che sono richiesti per le abitazioni nelle regioni esposte alla pioggia e al freddo. Il cedro era un legno raro, prezioso e durevole. L'eleganza e lo splendore della propria dimora reale, in contrasto con il tabernacolo meschino e provvisorio in cui era posta l'arca di Dio, affliggevano la mente pia di Davide.

A lui sembrava che ora si dovesse prevedere qualche altra disposizione per le ordinanze della religione nazionale rispetto a quella che era esistita fino a quel momento. Riteneva che, sebbene un santuario mobile potesse comportarsi con la vita migratoria degli Ebrei nel deserto, era del tutto inadatto nel loro stato stabile di società; e si propose di erigere non solo un edificio più permanente, ma caratterizzato da tutto lo splendore esterno e lo stile sontuoso delle decorazioni che la ricchezza e l'arte potevano fornire.

Continua dopo la pubblicità
Continua dopo la pubblicità