Eppure dite, perché? il figlio non porta l'iniquità del padre? Quando il figlio avrà fatto ciò che è lecito e giusto, e avrà osservato tutti i miei statuti e li avrà fatti, sicuramente vivrà.

Eppure dite, perché? il figlio non porta l'iniquità del padre? Qui i giudei obiettano alla parola del profeta, e nella loro obiezione sembrano cercare una continuazione di ciò che avevano originariamente lamentato. Quindi traducete: 'Perché il figlio non porta l'iniquità di suo padre?' Ora sembrerebbe loro una consolazione pensare che il figlio possa soffrire per le malefatte del padre; perché considererebbe se stessi come innocenti sofferenti della colpa degli altri, e li giustificherebbe nel loro presente corso di vita, che non hanno scelto di abbandonare per il meglio.

In risposta, Ezechiele ribadisce la verità che ciascuno è trattato secondo i propri meriti (Fairbairn). Ma Grozio sostiene la versione inglese, in cui gli ebrei contraddicono il profeta, "Perché (lo dici tu)? il figlio (spesso, come nel nostro caso, sebbene innocente) non sopporta (cioè, soffre per) l'iniquità di il padre?" Ezechiele risponde: Non è come dici tu, ma come dico io in nome di Dio; 'Quando il figlio ha fatto ciò che è lecito. La versione inglese è più semplice di quella di Fairbairn.

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