Chi è privo di sapienza disprezza il suo prossimo, ma l'uomo intelligente tace.

Chi è privo di sapienza (ebraico, cuore) disprezza il suo prossimo, ma l'uomo intelligente tace. Si aggrava il peccato di 'disprezzare' l'altro, di essere il proprio “prossimo”, alleato dalla creazione, dalla comunione dei vincoli civili e religiosi, e dalla prospettiva della stessa eternità. "Disprezza", e perciò assale con scherni sprezzanti, "il suo prossimo", quando quest'ultimo è caduto nella disgrazia o nell'errore. L'antitesi richiede che i puntini di sospensione siano così forniti: "Ma un uomo intelligente tace" - cioè, non schernisce con disprezzo il suo prossimo.

Mariana collega il senso con Proverbi 11:13 : "Chi è privo di sapienza disprezza il prossimo" per il segreto che conosce A suo discredito, e ne parla ad altri; "ma un uomo intelligente tace" su di esso.

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