Matteo 22:37

Ci sono due ragioni per cui gli uomini non amano Dio. Per uno di loro ci sono ottime scuse; per l'altro non ci sono scuse di sorta.

I. In primo luogo, troppi trovano difficile amare Dio, perché non è stato loro insegnato che Dio è amabile e degno del loro amore. Sono state insegnate dottrine oscure e dure, che li hanno fatti temere Dio. Gli è stato insegnato che a troppi viene insegnato ancora non solo che Dio punirà i malvagi, ma che Dio punirà i nove decimi, o novantanove centesimi, della razza umana.

Che Egli manderà a infiniti tormenti non solo i peccatori che si sono ribellati contro ciò che sapevano essere giusto e il Suo comando; che si sono macchiati di delitti, che volontariamente hanno ferito i loro simili: ma che farà lo stesso con i bambini piccoli, con le ragazze innocenti; da uomini e donne onorevoli, rispettabili e morali; perché non sono ciò che si chiama convertito sensibilmente, oppure ciò che si chiama ortodosso.

Spesso è stato insegnato loro l'idea più forte di tutte che, sebbene Dio intenda punirli, devono comunque amarlo, altrimenti saranno puniti come se una tale nozione, così lontano dall'attirarli a Dio, potesse fare qualsiasi cosa se non allontanarli Lui. Il nostro amore deve essere chiamato dall'amore di Dio. Se dobbiamo amare Dio, deve essere perché Egli ci ha amato per primo. Se credessimo veramente che Dio che ha fatto il cielo e la terra già ora chiamava ciascuno di noi e ci supplicava, mediante il sacrificio del suo amatissimo Figlio, crocifisso per noi: «Figlio mio, dammi il tuo cuore». non potevamo fare a meno di donargli il nostro cuore.

II. A condizione e c'è quella seconda ragione per cui le persone non amano Dio, in cui ho detto che non c'era scusa fornita solo che desideriamo essere buoni e obbedire a Dio. Se non desideriamo fare ciò che Dio comanda, non ameremo mai Dio. Deve essere così. Non può esserci vero amore di Dio che non sia basato sull'amore della virtù e del bene, su ciò che nostro Signore chiama fame e sete di giustizia. "Se mi amate, osservate i miei comandamenti" è la regola e il testo del nostro Signore.

C. Kingsley, L'acqua della vita, p. 214.

Riferimenti: Matteo 22:37 . HN Grimley, Tremadoc Sermoni, p. 212; C. Taylor, Espositore, 3a serie, vol. vi., pag. 363; S. Macnaughton, Real Religion and Real Life, p. 85; E. Bersier, Sermoni 2a serie, p. 176. Matteo 22:37 .

HW Beecher. Pulpito del mondo cristiano, vol. iii., pag. 229; vedi anche Plymouth Pulpit, 10a serie, p. 7. Matteo 22:39 . G. Macdonald, Sermoni non detti, p. 189; C. Kingsley, La buona notizia di Dio, p. 41.

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