2 Cronache 19:2

2 E il veggente Jehu, figliuolo di Hanani, andò incontro a Giosafat, e gli disse: "Dovevi tu dare aiuto ad un empio e amar quelli che odiano l'Eterno? Per questo fatto hai attirato su di te l'ira dell'Eterno.

SIATE SEPARATI!

'E Jehu, figlio di Hanani, il veggente... disse al re Jebosafat: Dovresti aiutare gli empi e amare quelli che odiano il Signore?'

2 Cronache 19:2

I. L'amicizia degli uomini malvagi è una delle tentazioni sociali più pericolose a cui sono soggetti i cristiani .

II. Di questa prova del principio cristiano, va inoltre detto che la religione cristiana non richiede un isolamento angusto o ascetico dal mondo .

III. Le amicizie irreligiose dei religiosi violano lo spirito dominante delle Scritture .

IV. Alleanze intricate con il mondo comportano spesso un immenso sacrificio di utilità cristiana .

V. Le alleanze cristiane con i malvagi non richiedono il rispetto degli stessi uomini per il cui favore sono formate .

VI. Amare coloro che odiano Dio infligge una ferita di grande severità ai sentimenti del Signore Gesù Cristo.

Illustrazioni

(1) 'Giosafat si distingue per due misure per il bene del suo popolo: una, l'invio di predicatori itineranti per il paese; un altro, la sua disposizione di giudici locali e un tribunale centrale a Gerusalemme. Il primo fu iniziato già nel terzo anno del suo regno, ma fu probabilmente interrotto, come altre cose buone, dalla sua nefasta alleanza con Achab. Il parlare schietto del profeta Ieu sembra aver riportato il re alla sua condizione migliore, e il suo frutto fu il suo andare “fra il popolo”, da sud a nord, come missionario, “per ricondurlo a Geova”. '

(2) 'Felici i padri i cui figli si mettono al lavoro! Dio non può permettere ai Suoi figli di girare a destra oa sinistra senza rimostranze e castighi. È così severo con noi, perché ci ama così tanto. Non possiamo unirci in alleanze peccaminose e mondane senza incorrere nell'ira. Purifichiamoci, dunque, da ogni sozzura della carne e dello spirito. Può essere l'atto decisivo di un momento, ma ci condurrà nel godimento benedetto di promesse quasi infinite».

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