BENEDICAM DOMINO

"Benedirò il Signore in ogni tempo: la sua lode sarà sempre sulla mia bocca", ecc.

Salmi 34:1

I. Davide inizia dicendo: 'Benedirò il Signore in ogni momento.' —Questa dovrebbe essere anche la nostra risoluzione. (1) C'è un grande potere nel lodare. Porta lontano dall'autocoscienza. (2) La lode è una cosa molto rafforzante. Nostro Signore si è rafforzato per l'ultimo conflitto con la lode. Lo spirito di lode è l'essenza stessa del cielo, e l'uomo che vive nella lode vivrà nei "luoghi celesti in Cristo Gesù".

' (3) La lode è una cosa molto ragionevole. C'è sempre qualcosa per cui lodare Dio. Impariamo la lezione: «Loderemo il Signore in ogni tempo , nell'ora dell'avversità come nel giorno della gioia»; e dipende da questo, più lodi, più dovrai lodare.

II. Il secondo punto è la confessione. —David prosegue dicendo: 'L'anima mia si glori nel Signore, e gli umili lo ascolteranno e si rallegreranno'. Lungi dall'essere presuntuoso in questa confessione della nostra fede nel Signore Gesù, "gli umili lo ascolteranno e si rallegreranno". Se decidi di nascondere i tuoi sentimenti nel tuo cuore, presto non avrai nulla da nascondere.

III. Il terzo punto è la comunione. —'Oh magnificate con me il Signore', ecc. Quando Dio fece l'uomo, lo fece prima di tutto solo, e poi decise che non era bene che fosse solo; e da allora Dio l'ha disposto in modo che l'uomo non sia mai lasciato del tutto solo, o solo in circostanze del tutto eccezionali. Siamo nati nel mondo dei nostri simili; quando rinasciamo, veniamo introdotti in una nuova società, con una comunione molto più reale di quella che si trova nella società del mondo.

IV. La vita cristiana deve essere (1) una vita di sicurezza ; (2) una vita di fede ; (3) una vita di lavoro .

—Canon Hay Aitken.

Illustrazione

«La visione della presenza divina assume sempre la forma che le nostre circostanze più richiedono. Allora il bisogno di David era sicurezza e protezione. Perciò vide l'angelo dell'accampamento; proprio come a Giosuè il capo Egli apparve come il Capitano dell'esercito del Signore; e quanto ad Isaia, nell'anno in cui il trono di Giuda fu svuotato dalla morte del re terreno, fu data la visione del Signore seduto su un trono, il Re Eterno e Immortale.

Così a tutti noi la sua grazia modella la sua espressione secondo i nostri bisogni, e lo stesso dono è proteiforme nel suo potere di trasformazione, essendo per un uomo saggezza, per un altro forza, per la compagnia solitaria, per la dolorosa consolazione, per la felice sobrietà. , alla verità del pensatore, alla forza pratica dell'operaio, a ciascuno il desiderio del suo cuore, se la delizia del cuore è Dio».

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