Questi [erano] i vasai e quelli che abitavano tra le piante e le siepi: lì dimoravano con il re per il suo lavoro.

ver. 23. Quelli che abitavano tra piante e siepi. ] Ladri della siepe, li chiama Mr Dyke a : la vile nidiata dei loro antenati degenerati, dice un altro; uomini di cattivo umore; non come quel defunto dotto martire, che nel suo esilio o fuga per coscienza, servì il muratore; né come Muscolo, costretto a scavare un fosso nella città per un misero sostentamento; ma quelli che preferivano restare sotto le siepi di Babilonia, e lì piantare giardini, fare steccati e vasi di fiori per il re di Babilonia, piuttosto che tornare al loro paese, sebbene Ciro avesse proclamato loro la libertà di farlo.

Lì abitavano. ] O, Rimase, cioè, in Babilonia, al servizio del re di quel luogo, essendo miserabile per la propria elezione. Queste sono res obsoletae, cose logore e dimenticate; e in effetti meritano di essere dimenticati. Per questo prega la Chiesa, Salmo 126:4 "Ritorna la nostra prigionia, o Signore, come i torrenti del mezzogiorno". Piscator deduce da questo testo che Esdra scrisse questo libro dopo il ritorno da Babilonia.

un serme. su Giovanni v.

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