Odio, disprezzo le tue feste e non annuserò le tue adunanze solenni.

ver. 21. Odio, disprezzo le vostre feste ] Con ciò pensate di tapparmi la bocca e di farmi vostro debitore; dicendo, come quell'imperatore romano, quando gli venne contro il suo nemico, Non sic Deos coluimus ut ille nos vinceret, Non abbiamo servito tanto gli dèi che non ci servissero meglio che dare al nemico il meglio di noi. Le feste e le assemblee solenni su cui tanto costruisci sono tue e non mie; "Non li ho mai comandati" (vale a dire

come puoi usarli), "non mi vennero mai in mente", Geremia 32:35 . Sono dunque lungi dall'accettare i vostri sacrifici, poiché odio, disprezzo, non annuserò: un elegante asyndeton, che importa l'assoluta avversione di Dio per ciò che hanno fatto ("Il sacrificio degli empi è abominio: quanto più , quando lo porta con mente malvagia!" Pro 21,27), e assicurando una vendetta improvvisa, come in quel passaggio rapido e furbo: Andate, predicate, battezzate, "chi non crede sarà dannato", Marco 16:16 .

Il culto della volontà e l'estraneità nella religione sono molto odiosi per l'Onnipotente; e puzza peggio nelle sue narici di qualsiasi vapore cattivo dal più vile letame nelle nostre: o come quegli odori velenosi che salirono una volta dalle cinque città della pianura, e portarono giù da lui un controveleno di fuoco e zolfo. Anche Roma (quella spirituale Sodoma) sarà distrutta allo stesso modo, con un terribile fuoco, Apocalisse 17:16 ; Apocalisse 18:8,9 , per le sue detestabili adorazioni, superstizioni e idolatrie, che nessun altro nitro può eliminare.

Apocalisse 13:18 , l'intero "numero della bestia", qualunque cosa sia contato per appartenere a lui, non è che il "numero di un uomo", invenzioni umane e saggezza della volontà; gli uomini avranno così; e questa è la somma di tutta la religione papista. Quando l'arguzia dell'uomo piacerà a Dio, con espedienti migliori dei suoi, avrà bisogno, malgrado di lui, di apparenti onori; si trasforma in follia e finisce in malizia.

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