E la sua fama si udì nella casa del Faraone, dicendo: I fratelli di Giuseppe sono venuti; e piacque molto al Faraone e ai suoi servi.

ver. 6. Piaceva bene al Faraone e ai suoi servi. ] E quindi i suoi servi, perché Faraone. Perché Aulici sunt instar speculi, dice Pareus. I cortigiani sono gli occhiali del loro principe; se ride, anche loro; dove ama, amano, almeno fingendo; perché tutto è solo contraffatto. E qui, Potest Augur Augurem videre, et non ridere? dice Catone in Cicerone. a Il senato rese pubblicamente grazie agli dèi per tutto ciò che fece Nerone, anche dopo aver ucciso sua madre, sebbene non lo detestassero mai così tanto.

Quando cantava in qualsiasi momento, anche se non era mai così malato, perché aveva una voce piccola e dura, i suoi cortigiani lo calmavano con, Quam pulcher Caesar, Apollo, Augustus, εις ως πυθιος, μα σε Kαισαρ ουδεις σε νικα, eccetera. . b E poiché odiava il senato, nonostante tutte le loro lusinghe, Vatinio gli fu molto favorevole, per aver detto: Odi te Caesar, quod Senator es. Parasiti principum sputa, instar canum lingunt.

a Cic., De Divinatione, lib. ii.

b Dio, in Nerone.

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