scenderò con te in Egitto; e certamente anch'io ti farò risalire [di nuovo]: e Giuseppe metterà la sua mano sui tuoi occhi.

ver. 4. Scenderò con te. ] Era la massima sicurezza possibile. Perché se Cesare potesse dire al tremendo traghettatore, in una terribile tempesta: Sii di buon animo, tu porti Cesare, e quindi non puoi abortire; a quanto più può presumere di essere al sicuro chi ha Dio in sua compagnia! Un bambino al buio non teme nulla finché ha il padre per mano.

E sicuramente ti tirerò su di nuovo. ] Così dice Dio al suo popolo morente quando deve entrare nella tomba. Li riporterà sicuramente dalle fauci della morte alle gioie della vita eterna. Sì, marcindo, raffinerà i loro corpi fragili; come l'orafo fonde un'immagine d'oro, o un pezzo di piatto ammaccato che è fuori moda, per renderlo migliore.

E Giuseppe metterà la sua mano sui tuoi occhi. ] Un'antica e onorevole consuetudine, in uso anche presso i Romani, come ci dice Plinio. Gli occhi sono comunemente aperti, alzati al cielo, quando gli uomini stanno morendo; a meno che non siano tali come fu quel papa, il quale, espirando l'ultimo, disse: Ora saprò se l'anima è immortale o no. b O quel disperato avvocato alla corte di Roma, di cui parla Bellarmino, il quale, morente, usò queste parole, Ego propero ad inferos, neque est, ut aliquid pro me agat Deus. Ma Giacobbe sperava nella sua morte; e Giuseppe ebbe l'onore di chiudere quegli occhi, che presto "vedranno Dio" di nuovo "nella carne". Giobbe 19:26

a Vai avanti con animo forte contro la tempesta: porti la fortuna di Cesare e di Cesare.

b Così benedici IX, Alessandro VI e Leone X. Campana, De Arte Moriendi , lib. ii. cap. 10.

Continua dopo la pubblicità
Continua dopo la pubblicità