E avvenne dopo queste cose che [uno] disse a Giuseppe: Ecco, tuo padre [è] malato; e prese con sé i suoi due figli, Manasse ed Efraim.

Ver. 1. Ecco, tuo padre è malato. ] Eppure era "Jacob, ho amato". Quindi: "Ecco, colui che tu ami è malato". Gv 11:3 Si amatur, quomodo infirmatur? dice un padre. Molto bene, possiamo dire. I migliori, prima di arrivare alle stesse porte della morte, passano spesso per un sentiero molto stretto, lungo e pesante della malattia; e questo nella misericordia, affinché imparino di più da Dio e si allontanino con più facilità dal mondo.

Coloro che devono avere un membro tagliato, cedono volentieri a farlo legare, sebbene sia doloroso; perché quando sarà mortificato e intorpidito con la stretta legatura, tanto meglio ne sopporteranno il taglio: così qui, quando il corpo è indebolito e consumato da molta malattia, che non può così agitarsi, noi moriamo più facilmente. Felice è lui, dice un reverendo scrittore, a che dopo la debita preparazione sia varcato le porte della morte prima di essere consapevole; felice è colui che, mediante il santo uso di una lunga malattia, viene insegnato a vedere lontane le porte della morte e si rivolge a un passaggio risoluto. L'uno muore come Enoc ed Elia; l'altro come Giacobbe ed Eliseo; entrambi fortunatamente.

un dottor Hall, Contemp.

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