Chi gli indicherà la via? e chi gli ripagherà [cosa] ha fatto?

ver. 31. Chi gli annuncerà la via? &C. ] Chi sarà così audace da trattare apertamente con questo ricco disgraziato e dirgli la sua? Divitibus ideo deest amicus, quia nihil deest. I grandi uomini hanno molti adulatori, e non pochi borbottatori contro di loro, ma pochissimi che mostreranno loro fedelmente il loro peccato e li avvertiranno del loro pericolo, affinché non incontrino la stessa dura misura che hanno fatto le lepri nella favola, che, prese su di loro per rimproverare il leone, furono fatti a pezzi da lui per lo stesso.

La verità genera odio; e sebbene sia una buona padrona, tuttavia coloro che la seguono troppo da vicino alle calcagna possono avere i denti trafitti. Ma la verità, la vera verità, deve essere detta, comunque presa. Elia trattò con tono e imparzialità il malvagio Acab, Geremia con i figli e successori di Giosia, il Battista con Erode, Cristo con gli anziani e i farisei, quel nobile generale Traiano con Valente, l'imperatore ariano, dicendogli che perseguitando gli ortodossi aveva perse la giornata, abbandonando la vittoria e mandandola via al nemico.

E chi gli ripagherà ciò che ha fatto? ] qd Gli uomini non osano, perché chi prenderà un leone per la barba o un orso per un dente? Dio non lo punirà qui, quindi deve fuggire impunito. Questo è da Gregorio opportunamente riferito all'Anticristo, che non può essere ammonito, e non sarà punito; ma pensa di giustificare il suo più malaperto misfatto, perché è - facinus maioris abollae, il fatto di un grande.

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