Dopo di essa una voce ruggisce: egli tuona con la voce di sua eccellenza; e non li fermerà quando la sua voce sarà udita.

ver. 4. Dopo di essa ruggisce una voce ] Dopo di essa, cioè dopo il lampo, tuona; anzi, prima, o almeno insieme ad essa; ma il lampo si vede prima che si udi il tuono, perché il senso dell'udito è più lento del senso della vista, quindi il fuoco si vede prima in un fucile prima che si senta il rapporto; l'ascia del taglialegna è pronta per un secondo colpo prima di udire il primo, semmai lontano, Segnius irritant animos demissa per aures (Horat.

). E inoltre, come qui bene osserva R. Levi, affinché la vista del fulmine venga a noi dal cielo, non occorre tempo; perché i nostri occhi giungono là in un istante; ma perché un suono possa venire di qui a noi (per la distanza, e perché l'aria deve essere battuta e molte volte impressa come in tanti cerchi) ci deve essere un certo spazio di tempo; né può essere fatto così all'improvviso.

tuona con la voce di sua eccellenza ] O, della sua altezza, o del suo orgoglio. Le persone superbe si considerano alte, e usano parole grandi e gonfie di vanità, bolle di parole, come le chiama San Pietro. Se non si incrociano mai così poco, verbis bacchantur, et cum quodam vocis impetu loquuntur, oh le tragedie, le spacconate, i terribili fragori fragorosi di un linguaggio feroce e furioso che ne segue.

Alcuni sono stati minacciati di morte, come fu Cornelio Gallo da Augusto Cesare; e Sir Christopher Hatton, Lord Cancelliere, dalla regina Elisabetta. Quanto più gli uomini dovrebbero tremare e perfino espirare davanti al tuono dell'Altissimo, o contorcersi come fanno i vermi nelle loro tane, agli angoli della terra!

E non li fermerà quando si udrà la sua voce ] Loro, cioè nuovi bagliori di fulmine; o pioggia e grandine, che di solito scoppiano mentre tuona, o subito dopo, in modo molto veemente e impetuoso.

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