I loro idoli [sono] argento e oro, opera delle mani degli uomini.

ver. 4. I loro idoli sono argento e oro ] Prendili al meglio, non sono migliori; e cos'è l'argento e l'oro se non le viscere e l'immondizia della terra? Ma alcuni di loro potrebbero dire, come Priapo in Orazio,

Una volta ero un ceppo di fico, un albero inutile.

Erodoto ci dice che Amasi aveva una grande conca d'oro, in cui sia lui che i suoi ospiti erano soliti lavarsi i piedi. Spezzò questo vaso e ne fece un dio; che gli egiziani adoravano devotamente. E tale idolomania si trova oggi tra i papisti; quale distinzione farebbe il mondo tra un idolo e un'immagine, che anzi (per come le usano) sono una cosa sola.

Il lavoro delle mani degli uomini] E quindi devono essere dei buoni dèi, quando fatti specialmente da pasticcioni, come era la croce di Cockram; il quale, se non fosse abbastanza buono da fare un dio, sarebbe un ottimo diavolo, come disse allegramente il sindaco di Doncaster ai querelanti (Atti e Mon. fol. 1340).

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