E gli spiriti dei profeti - Vedi in 1 Corinzi 14:1 per il significato della parola profeti. Il significato evidente di questo è che erano in grado di controllare la loro inclinazione a parlare; non avevano bisogno di parlare, anche se potevano essere ispirati. Non c'era bisogno di disordine. Questo versetto conferma la supposizione che le doti straordinarie dello Spirito Santo fossero soggette sostanzialmente alle stesse leggi delle doti naturali dell'uomo.

Sono stati conferiti dallo Spirito Santo; ma erano conferiti a liberi agenti e non interferivano con il loro libero arbitrio. E come un uomo, sebbene abbia i più splendidi talenti e l'eloquenza imponente, ha "controllo" sulla propria mente, e non è "costretto" a parlare, così fu con quelli che qui sono chiamati profeti. Il riferimento immediato del brano è a quelli che nel Nuovo Testamento sono chiamati “profeti”: e l'interpretazione dovrebbe essere limitata a loro.

Non è improbabile, però, che lo stesso fosse vero per i profeti dell'Antico Testamento; e che è proprio vero come dichiarazione generale di tutti i profeti che Dio ha ispirato, che avevano il controllo sulle proprie menti, e potevano parlare o tacere a piacere. In questo lo spirito della vera ispirazione differiva essenzialmente dalle opinioni dei pagani, che si consideravano spinti da un'influenza selvaggia e controllante, che li costringeva a parlare anche quando erano inconsapevoli di ciò che dicevano.

Universalmente, nel mondo pagano, i sacerdoti e le sacerdotesse supponevano o fingevano di essere sotto un'influenza incontrollabile; che ha tolto loro poteri di autocontrollo, e che li ha resi semplici organi o strumenti inconsci di comunicare la volontà degli dei. Il racconto biblico dell'ispirazione è, tuttavia, una cosa molto diversa. In qualunque modo la mente fosse influenzata, o qualunque fosse il modo in cui la verità veniva comunicata, tuttavia essa non era tale da distruggere i poteri coscienti del libero arbitrio, né tale da distruggere l'individualità della persona ispirata, o da annientare ciò che era speciale nel suo modo di pensare, nel suo stile o nel suo modo consueto di esprimersi.

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