Vi ho scritto, padri, perché... - Il motivo assegnato qui per scrivere ai padri è lo stesso che si dà nel versetto precedente. Sembrerebbe che, nei loro confronti, l'apostolo considerasse questo motivo sufficiente per scrivere loro, e intendesse solo rafforzarlo ripetendolo. Il fatto che per molti anni fossero stati a conoscenza delle dottrine e dei doveri della vera religione, gli parve motivo sufficiente per scrivere loro, ed esortarli ad una ferma adesione a quei principi e doveri.

Vi ho scritto, giovani, perché siete forti... - Le due circostanze aggiuntive che qui menziona come ragioni per scrivere ai giovani sono che sono forti e che la parola di Dio dimora in loro. La prima di queste ragioni è che erano forti; cioè che erano qualificati per un servizio attivo e utile alla causa del Redentore. I fanciulli erano ancora troppo giovani e deboli per appellarsi a loro per questo motivo, e le facoltà degli anziani erano esaurite; ma coloro che erano nel vigore della vita potevano essere chiamati a servire attivamente alla causa del Signore Gesù.

Lo stesso appello può essere rivolto ora alla stessa classe; e il fatto che siano così vigorosi è un giusto motivo di esortazione, perché la chiesa ha bisogno dei loro servizi attivi, ed essi sono tenuti a dedicare i loro poteri alla causa della verità. L'altro ulteriore motivo di ricorso è che la parola di Dio dimorava in loro; cioè che quelli di questa classe a cui scriveva avevano mostrato, forse in tempo di tentazione, di aderire fermamente ai principi della religione.

Non si erano tirati indietro da un'aperta difesa delle verità della religione quando erano stati assaliti; non erano stati sedotti dalle plausibili arti dei fautori dell'errore, ma avevano avuto la forza di vincere il maligno. La ragione qui per fare appello a questa classe è che in effetti avevano dimostrato di poter fare affidamento su di loro, ed era giusto dipendere da loro per sostenere i grandi principi del cristianesimo.

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