Prigionia - , almeno, sembrava al sicuro. Gli orrori della guerra sono finiti. Gli uomini schiavizzano, ma di solito non distruggono coloro che una volta si sono presi la briga di portare prigionieri. Amos li descrive nella loro miseria, come "che vanno" volentieri, volentieri, "in cattività davanti ai loro nemici", come un gregge di pecore. Eppure anche "di là", fuori dalla "cattività", Dio comanderebbe la spada, e dovrebbe ucciderli.

Così Dio li aveva preavvertiti da Mosè, che la prigionia doveva essere un'occasione, non la fine, del massacro. “Ti disperderò tra i pagani e Levitico 26:33 dietro di te la spada” Levitico 26:33 . "E tra queste nazioni non troverai agi - e la tua vita sarà sospesa davanti a te, e tu temerai giorno e notte, e non avrai nessuna certezza della tua vita" Deuteronomio 28:65 .

Il libro di Ester mostra quanto a buon mercato la vita di un'intera nazione fosse tenuta dai conquistatori orientali; e il libro di Tobia riporta come abitualmente gli ebrei venivano uccisi e scacciati insepolti (Tobia 1:17; 2:3). Anche il racconto che Sennacherib (Tobia 1:18) vendicò la perdita del suo esercito e "nella sua ira uccise molti", è del tutto nel carattere dei conquistatori assiri. Inconsapevolmente ha adempiuto il comando di Dio: "Comanderò alla spada ed essa li ucciderà".

Metterò i miei occhi su di loro per il male - Così Davide dice: "Gli occhi del Signore sono sui giusti e le sue orecchie sono aperte alle loro preghiere. Il volto del Signore è contro quelli che fanno il male, per sradicare dalla terra la loro memoria” Salmi 34:15 . L'Occhio di Dio si posa su ogni creatura che ha fatto, come se l'avesse creata da solo.

Ogni momento è passato alla Sua immutabile vista. Ma, come l'uomo "mette il suo occhio" sull'uomo, guardandolo e con lo scopo del male, così l'Occhio di Dio si sente essere sull'uomo nel dispiacere, quando il dolore e la calamità lo seguono e lo sorpassano, venendo non sa come nell'inosservato- per modi ed eventi strani. L'Occhio di Dio su di noi è tutta la nostra speranza, il nostro soggiorno e la nostra vita. È sul Confessore in prigione, sul martire sul rack, sui poveri nelle loro sofferenze, sul dolente nella camera della morte, per sempre.

Che cosa quando dovunque quell'Occhio, Sorgente di ogni bene, si posa sulla sua creatura solo per il male! “e non per sempre”, aggiunge; “non”, come è consuetudine e natura di Dio; “non”, come aveva promesso, se erano fedeli; “non”, come forse pensavano, “per sempre”. Egli esclude completamente ogni speranza di bene. Sarà tutto male e niente di buono, come l'inferno.

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