Ecco, la getterò in un letto - Non in un letto di comodità, ma in un letto di dolore. C'è evidentemente uno scopo per contrastare questo con la sua precedente condizione. Il letto della meretrice e il letto del malato vengono così messi insieme, come spesso, infatti, nelle dispensazioni della Provvidenza e nei giusti giudizi di Dio. Non si può assecondare l'uno senza sfociare, prima o poi, nelle orribili sofferenze dell'altro: e quanto presto nessuno lo sa.

E quelli che commettono adulterio con lei - Coloro che sono sedotti dalle sue dottrine in questo peccato; o coloro che lo commettono letteralmente con lei, o che sono condotti allo stesso tipo di vita.

Nella grande tribolazione - Grande sofferenza; malattie del corpo o torture dell'anima. Quante volte, come quasi uniformemente è il caso di coloro che vivono così! Prima o poi, il dolore arriva sempre sui licenziosi; e Dio ha manifestato con alcuni dei suoi più severi giudizi, in forme di spaventosa malattia, il suo dispiacere per la violazione delle leggi della purezza. Non c'è peccato che produca sull'anima un mero effetto deprimente e desolante di quello a cui si fa riferimento qui; nessuno che è più certo di essere seguito con dolore.

A meno che non si pentano delle loro azioni - È solo mediante il pentimento che possiamo evitare le conseguenze del peccato. La parola "pentiti" qui evidentemente include sia il dolore per il passato, sia l'abbandono del corso malvagio della vita.

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