E, seduto nel suo carro - La sua carrozza; il suo veicolo. La forma della carrozza non è nota. In alcuni casi le carrozze degli antichi erano poste su ruote; in altri venivano portati su pali, sotto forma di “lettiera” o palanchino, da uomini, muli o cavalli. Vedi l'articolo “Chariot” di Calmet.

Leggendo Isaia... - Isaia. Leggendo senza dubbio la traduzione di Isaia chiamata Settanta. Questa traduzione è stata fatta in Egitto per l'uso speciale degli ebrei ad Alessandria e in tutto l'Egitto, ed era quella comunemente usata. Il "perché" stava leggendo le Scritture, e specialmente questo profeta, non è certamente noto. È moralmente certo, però, che si trovasse in Giudea al tempo della crocifissione e risurrezione di Gesù; che aveva sentito molto parlare di lui; che questo sarebbe oggetto di discussione; ed era naturale per lui, tornando, guardare le profezie riguardanti il ​​Messia, o meditarle come un argomento adatto di indagine e di pensiero, o esaminare le pretese di Gesù di Nazareth a questo ufficio.

La profezia in Isaia 53:1 ; era così sorprendente e coincideva così chiaramente con il carattere di Gesù, che era naturale per una mente sincera esaminare se "egli" potesse non essere la persona voluta dal profeta. Su questa narrazione possiamo osservare:

  1. È un lavoro doveroso e proficuo, al ritorno dal “culto”, esaminare le Sacre Scritture.

(2) È bene avere l'abitudine di leggere le Scritture quando siamo in viaggio. Può servire a tenere il cuore lontano dagli oggetti del mondo e ad assicurare gli affetti per Dio.

(3) È sempre bene leggere la Bibbia. È uno dei mezzi di grazia. Ed è quando cerchiamo la sua volontà che otteniamo luce e conforto. Il peccatore esamini con mente candida il sacro volume. Può essere il mezzo per condurlo nel vero cammino della salvezza.

  1. Dio spesso ci dà luce sul significato della Bibbia in modi inaspettati.

    Quanto poco si aspettava questo eunuco di essere illuminato nel modo in cui effettivamente era. Eppure Dio, che intendeva istruirlo e salvarlo, mandò il maestro vivente (Filippo), gli aprì le Scritture e lo condusse al Salvatore.



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