Sono come uno deriso del suo prossimo - C'è stata una notevole varietà nell'interpretazione di questo versetto. Il senso generale è che Giobbe si sentiva solo uno zimbello per i suoi vicini. Lo trattavano come se non fosse degno di considerazione. Non avevano simpatia per lui nei suoi dolori e non mostravano rispetto per le sue opinioni. Il Dr. Good comprende questo e i seguenti versi come parte della controversia in cui Giobbe si propone di mostrare la sua abilità nel dibattito e di addurre proverbi alla maniera dei suoi amici.

Ma è più probabilmente un'allusione a se stesso, ed ha lo scopo di affermare che sentiva di non essere trattato con il rispetto che gli era dovuto. Si è sentita molta difficoltà nel comprendere la connessione. Reiske sostiene che Giobbe 12:2 non ha alcun collegamento con Giobbe 12:3 e che Giobbe 12:11 dovrebbe essere interposto tra loro.

La connessione mi sembra essere questa: Giobbe si lamenta di non essere stato trattato con la dovuta deferenza. Non avevano mostrato rispetto per la sua comprensione e il suo rango. Avevano sollecitato gli argomenti più comuni; avanzava apotegmi stantii e triti, come se non li avesse mai sentiti; si soffermava su massime familiari anche alle persone più meschine; e lo aveva trattato in questo modo come se fosse un semplice bambino nella conoscenza. Così, essere avvicinato con vaghi luoghi comuni e con osservazioni come quelle che sarebbero usate quando si rivolge ai bambini, considerava insulto e scherno.

Chi invoca Dio e gli risponde - Questa frase ha dato occasione a una grande varietà di interpretazione. Umbreit lo rende: "Io, che una volta invocai Dio, ed egli mi rispose;" cioè io, che una volta ero un uomo felice e benedetto da Dio. Schultens lo rende: "Io, che invoco Dio", cioè per la prova, "e sono pronto a rispondergli". Rosenmuller suppone che Giobbe si riferisca alle assicurazioni dei suoi amici, che se invocasse Dio, gli risponderebbe, e che in vista di quel suggerimento esclama: "Un uomo che è lo zimbello del suo vicino chiamerà su Dio, ed egli gli risponderà!' Il probabile significato è che era stato un uomo che aveva avuto una comunione costante con Dio.

Era stato uno dei preferiti dell'Onnipotente, perché aveva prestato orecchio alle sue suppliche. Era ora cosa di cui poteva ragionevolmente lamentarsi, che un uomo che aveva goduto di tali manifesti segni del favore divino, fosse trattato con biasimo e disprezzo.

Continua dopo la pubblicità
Continua dopo la pubblicità