Vergognatevi, o voi contadini - Il profeta si sofferma e amplia la descrizione dei mali che aveva predetto, ponendo davanti ai loro occhi l'immagine di una desolazione universale. Perché i dettagli del dolore più toccano il cuore, e desiderava spingerli al pentimento. Li immagina a se stessi; alcuni restano sbalorditi e si vergognano dell'inutilità della loro fatica, altri si lasciano andare a scoppi di dolore, e tutte le cose intorno si consumano e si seccano.

Nulla era esente. Il frumento e l'orzo, diffusi com'erano (e l'orzo in quei paesi, “più fertile” del frumento,) perirono del tutto. Il ricco succo della vite, la deliziosa dolcezza del fico, la succulenza del melograno sempre verde, la maestà della palma, la fragranza della mela orientale, non li esentavano. Tutti, fruttiferi o sterili, furono inariditi per la gioia stessa, e ogni fonte di gioia fu prosciugata dai figli degli uomini.

Tutto ciò suggerisce un significato spirituale. Poiché conosciamo una messe spirituale, anime nate a Dio, e una vigna spirituale, la Chiesa di Dio; e spirituali contadini e vignaioli, coloro che Dio manda. Gli alberi, con i loro vari frutti, erano emblemi dei fedeli, adornati dei vari doni e grazie dello Spirito. Erano quasi tutti prosciugati. Consumato all'esterno, nell'atto e nell'azione, la linfa dello Spirito cessò all'interno; i veri operai, quelli che erano gelosi della vigna del Signore degli eserciti si vergognavano e si addoloravano.

: “Vitadini” e “vignaioli”, sono sacerdoti e predicatori; “contadini” come maestri di morale, “vignaioli” per quella gioia delle cose eterne, che infondono nella mente dei portatori. “Madri”, come istruire l'anima ad atti di giustizia; vignaioli, come eccitando le menti degli ascoltatori all'amore della sapienza. O, “contadini”, in quanto con la loro dottrina sradicano le azioni ei desideri terreni; “vignaioli”, come portatori di doni spirituali.

“La vite è la ricchezza della conoscenza divina; il fico la dolcezza della contemplazione e la gioia nelle cose eterne”. La melagrana, con i suoi molteplici chicchi contenuti sotto la sua sola corteccia, può designare la varietà e l'armonia delle grazie, disposte nel loro bell'ordine. "La palma, che si eleva al di sopra del mondo." : “Ben è la vita dei giusti paragonata a una palma, in quanto la palma di sotto è ruvida al tatto, e in modo avvolto in corteccia secca, ma sopra è adorna di frutti, belli anche all'occhio; sotto è compresso dagli involucri della sua corteccia; sopra, si stende noce in ampiezza di bel verde.

Perché così è la vita degli eletti, disprezzata in basso, bella in alto. In basso è, per così dire, avvolto in molte cortecce, in quanto è teso da innumerevoli afflizioni. Ma in alto si espande in un fogliame, per così dire, di un bel verde per l'ampiezza del gratificante”.

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