Gesù chiude il discorso della montagna con un bel paragone, illustrando il beneficio di prestare attenzione alle sue parole. Non era sufficiente “ascoltarli”; devono essere "obbediti". Egli paragona l'uomo che dovrebbe ascoltarlo e obbedirgli a un uomo che ha costruito la sua casa su una roccia. La Palestina era in larga misura una terra di colline e montagne. Come altri paesi di quella descrizione, era soggetto a piogge improvvise e violente.

Il Giordano, il corso principale, si gonfiava ogni anno in grande misura, e diventava rapido e furioso nel suo corso. I ruscelli che scorrevano tra le colline, i cui canali potevano essere stati asciutti durante alcuni mesi dell'anno, si gonfiavano improvvisamente con la pioggia e si riversavano impetuosi nelle pianure sottostanti. Tutto nel modo in cui questi torrenti sarebbe stato spazzato via. Persino le case, erette in vista di queste improvvise inondazioni, e specialmente se fondate sulla sabbia o su qualsiasi base non solida, non le starebbero davanti.

Il ruscello che sale e esplode lo scuoterebbe dalle fondamenta; il rapido torrente ne avrebbe a poco a poco spazzato via la base; vacillerebbe e cadrebbe. Le rocce in quel paese erano comuni, ed era facile assicurare alle loro case solide fondamenta. Nessun paragone potrebbe, per un ebreo, essere più sorprendente. Così tempeste, e tempeste di afflizione e persecuzione, battono intorno all'anima. Improvvisamente, quando pensiamo di essere al sicuro, il cielo potrebbe essere coperto, la tempesta potrebbe abbassarsi e la calamità potrebbe abbattersi su di noi.

In un attimo, la salute, gli amici, le comodità potrebbero sparire. Com'è desiderabile, allora, possedere qualcosa che la tempesta non può raggiungere! Tale è l'interesse per Cristo, la fiducia nelle sue promesse, la fiducia nella sua protezione e una speranza del cielo attraverso il suo sangue. Le calamità terrene non raggiungono queste; e, in possesso di religione, tutte le tempeste e le tempeste della vita possono battere innocue intorno a noi.

C'è un altro punto in questo confronto. La casa costruita sulla sabbia è battuta dalle inondazioni e dalle piogge; le sue fondamenta si consumano gradualmente; cade, viene trascinato giù dal torrente e viene distrutto. Così cade il peccatore. Le inondazioni logorano le sue fondamenta sabbiose; e presto una tremenda tempesta si abbatterà su di lui, e lui e le sue speranze cadranno, cadranno per sempre. Fuori Cristo; forse aver “ascoltato” le sue parole fin dall'infanzia; magari averli insegnati ad altri nella scuola domenicale; forse essendo stato il mezzo per porre il fondamento su cui altri costruiranno per il cielo, non ha posto alcun fondamento per se stesso, e presto una tempesta eterna si abbatterà sulla sua anima nuda.

Quanto sarà grande quell'autunno! Quali saranno le sue emozioni quando affonderà per sempre nel diluvio, e quando si renderà conto che è destinato a vivere per sempre e a contorcersi tra i colpi di quella tempesta incessante che si abbatterà quando "Dio farà piovere trappole, fuoco e un'orribile tempesta" su i malvagi!

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