E lei seguirà - Le parole rese "segui e cerca" ( רדך , בקשׁ ) sono intense ed esprimono "inseguimento ansioso e veemente" e "ricerca diligente". Esprimono, insieme, una ricerca, la cui minuzia non è ostacolata dalla sua veemenza, né la sua estensione e ampiezza dalla sua esattezza. Cercherà in lungo e in largo, minuziosamente e attentamente, ovunque e in tutte le cose, e fallirà in tutte.

Per milleottocento anni i Giudei hanno inseguito un fantasma, un Cristo, trionfante, alla maniera dei re della terra, ed esso è sempre sfuggito loro. L'anima peccatrice lotterà troppo spesso, alla ricerca di ciò che Dio sta ritirando, e non si arrenderà finché, per la perseverante misericordia di Dio, la ricerca infruttuosa la esaurirà e la troverà senza speranza. Oh la caparbietà dell'uomo e l'instancabile pazienza di Dio!

Allora dirà: Andrò e tornerò - Si incoraggia tremante a tornare a Dio. Le parole esprimono un misto di scopo e desiderio. Prima, ha detto: "Vieni, lasciami andare dietro ai miei amanti"; ora, dice: "Vieni, lasciami andare e tornare", come il progico nel Vangelo, "Mi alzerò e andrò dal Padre mio".

Al mio primo marito - “ Dio è il 'primo sposo' dell'anima, che, pur essendo ancora puro, Egli, per amore dello Spirito Santo, si unì a Sé. A lui l'anima brama, quando trova molte amarezze, come spine, in quelle delizie del tempo e dei sensi che bramava. Perché quando l'anima comincia a essere rosicchiata dai dolori del mondo che ama, allora comprende più pienamente come stava meglio con lei, con il suo ex marito.

Coloro che un perverso sedurrà, l'angoscia per lo più converte”. “Per lo più, quando non possiamo ottenere in questo mondo ciò che desideriamo, quando siamo stanchi dell'impossibilità della nostra ricerca dei desideri terreni, allora il pensiero di Dio ritorna nell'anima; allora, ciò che prima era sgradevole, ci diventa piacevole; Colui i cui comandi erano stati amari per l'anima, improvvisamente nel ricordo diventa dolce con lei, e l'anima peccatrice decide di essere una moglie fedele". E Dio si degna ancora di essere, al suo ritorno, il Marito anche dell'anima adultera, per quanto ella si fosse allontanata da Lui.

Perché allora era meglio con me che adesso - È la voce del figliol prodigo nel Vangelo, che il Padre ascolta: "Quanti salariati del Padre mio hanno pane a sufficienza e da vendere, e io muoio di fame!" “Io servirò”, direbbe Israele, “il Dio vivo e vero, non l'orgoglio delle persone, o degli spiriti maligni, perché anche in questa vita è molto più dolce portare il giogo del Signore, che essere il servo degli uomini.

Riguardo alle dieci tribù, il “poi” deve significare il tempo prima dell'apostasia sotto Geroboamo. Dio, in queste parole, addolcisce la severità dei suoi rimproveri e delle sue sentenze di sventura futura, con la dolcezza della misericordia promessa. Israele era così impaziente delle minacce di Dio, che i suoi re e principi uccisero coloro che Egli aveva mandato loro. Dio attira la sua attenzione sulle sue accuse con questo breve temperamento di dolcezza.

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