I nostri piedi staranno dentro le tue porte, o Gerusalemme - Entreremo nella città sacra. Appare ora in bella vista davanti a noi: le sue mura, i suoi palazzi, i suoi luoghi sacri. Non staremo a guardarla da lontano; non rimarremo semplicemente affascinati dalla sua bellezza mentre ci avviciniamo ad essa; realizzeremo l'oggetto del nostro desiderio ed entreremo all'interno delle sue mura e delle sue porte. Così il credente si avvicina al cielo, la Nuova Gerusalemme in alto.

non si limiterà ad ammirarne l'esterno ea guardarlo da lontano; ma vi entrerà. Si avvicina sempre di più ad essa, e man mano che vi si avvicina quando sta morendo, la sua bellezza diventa tanto più affascinante alla sua vista, e la gioia del suo cuore aumenta man mano che ora sente la certezza che lo farà “stai entro le sue porte”: che vi entrerà e vi abiterà per sempre. Così ha detto il dottor Payson, quando si avvicina alla fine della vita: “La città celeste è piena secondo me.

Le sue glorie brillano su di me, le sue brezze mi ventilano, i suoi odori mi arrivano, i suoi suoni colpiscono le mie orecchie e il suo spirito viene aspirato nel mio cuore. Nulla mi separa da esso se non il fiume della morte, che ora appare solo come un ruscello insignificante, che può essere attraversato con un solo passo, ogni volta che Dio lo permetterà. Il Sole della Rettitudine si è gradualmente avvicinato sempre di più, apparendo più grande e più luminoso mentre si avvicinava, e ora riempie l'intero emisfero - riversando un diluvio di gloria, in cui mi sembra di galleggiare come un insetto nei raggi del sole ; esultante, ma quasi tremante, mentre osservo questo splendore eccessivo, e mi chiedo con indicibile meraviglia perché Dio dovrebbe degnarsi così di risplendere su un verme peccatore”. Funziona, io. 407. Vedi anche la squisita descrizione delle glorie del cielo, familiare a tutti,

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