E ora la mia testa - Ora sarò esaltato. Quindi diciamo che nell'afflizione una persona china il capo; nella prosperità lo innalza. Questo versetto esprime la fiduciosa aspettativa che sarebbe stato in grado di trionfare su tutti i suoi nemici, e un fermo proposito da parte sua, come risultato di ciò, di offrire sacrifici di lode al suo grande Liberatore.

Sopra i miei nemici intorno a me - Tutti i miei nemici, anche se sembrano circondarmi da ogni parte.

Perciò offrirò nel suo tabernacolo - Nella sua tenda, la sua dimora: riferendosi qui, senza dubbio, al “tabernacolo” come luogo dove si adorava Dio.

Sacrifici di gioia - Margine, come in ebraico, di "grida". Cioè, offriva sacrifici accompagnati da forti suoni di lode e di ringraziamento. Non c'è niente di male nel gridare di gioia quando una persona è liberata da un pericolo imminente, niente di male nel farlo quando si sente liberata dal pericolo della rovina eterna.

Canterò, sì, canterò lodi al Signore - Questa lingua è quella che viene da un cuore pieno. Non si accontenta di dire semplicemente che avrebbe "cantato". Ripete l'idea; si sofferma su di esso. Con un cuore traboccante di gratitudine andava a dare voce alla sua gioia. Ripeteva e si soffermava sul linguaggio del ringraziamento.

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