Quale uomo è colui che desidera la vita? - Che desidera vivere a lungo. Tutte le persone amano naturalmente la vita; e tutti naturalmente desiderano vivere a lungo; e questo desiderio, essendo fondato nella nostra natura, non è sbagliato. La vita è, di per sé, un bene, una benedizione da desiderare; la morte è in se stessa un male, e una cosa da temere, e non c'è niente di male, in se stessa, in un tale terrore. Altrettanto appropriato è desiderare di non essere abbattuti nella prima infanzia; perché dove uno ha davanti a sé un'eternità per la quale prepararsi, sente indesiderabile di essere tagliato fuori all'inizio del suo cammino.

Il salmista, dunque, non pone questa domanda perché suppone che vi fosse chi non desiderava la vita, o non desiderava vedere molti giorni, ma per fissare l'attenzione sull'indagine e per preparare la mente alla risposta che doveva seguire. Ponendo così anche la domanda, ha implicitamente espresso l'opinione che è lecito desiderare la vita, e desiderare di vedere molti giorni.

E ama molti giorni - letteralmente, "giorni d'amore". Cioè chi ama tanto i giorni, considerati parte della vita, da desiderare che si prolunghino e si moltiplichino.

Che possa vedere il bene - Che possa godere della prosperità, o trovare la felicità. In altre parole, chi è colui che desidererebbe comprendere il modo per cui la vita può essere allungata fino alla vecchiaia e per cui può essere resa felice e prospera? Il salmista si propone di rispondere a questa domanda - come fa nei versetti seguenti, esponendo i risultati di quanto aveva sperimentato e osservato.

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