Fuggiranno per l'iniquità? - Questa espressione nell'originale è molto oscura. Non c'è in ebraico nessun segno di interrogatorio; e una traduzione letterale sarebbe: "Per l'iniquità (c'è) scampo per loro;" e, secondo ciò, il senso sarebbe che essi riuscirono a sfuggire alla giusta punizione con i loro peccati; dall'audacia dei loro crimini; dalle loro arti malvagie. La Settanta lo rende: "Poiché ho sofferto questo per la mia vita, non li salverai per nessun motivo.

Lutero: "Ciò che hanno fatto di male, è già perdonato". DeWette lo legge, come nella nostra traduzione, come una domanda: "La loro liberazione sarà nella malvagità?" Probabilmente questa è la vera idea. Il salmista chiede con fervore e stupore se, sotto l'amministrazione divina, le persone “possono” trovare salvezza nella semplice malvagità; se i grandi crimini costituiscono una prova di sicurezza; se i suoi nemici dovessero la loro apparente sicurezza al fatto che erano così eminentemente malvagi. Prega, quindi, che Dio interferisca e mostri che non era e non poteva essere così.

Nella tua ira abbatti il ​​popolo, o Dio - Mostra cioè con la tua stessa interposizione - con l'infliggere la giustizia - impedendo il successo dei loro piani - disarmandoli - che sotto l'amministrazione divina la malvagità non costituisce sicurezza; in altre parole, che tu sei un Dio giusto, e che la malvagità non è un passaporto a tuo favore.

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