Panoramica

Adam Clarke (1760 o 1762 - 1832) è stato un teologo e biblista metodista britannico. È ricordato soprattutto per aver scritto un commentario sulla Bibbia che impiegò 40 anni per essere completato e che fu una risorsa teologica metodista primaria per due secoli.

Contenuto in 6 volumi di quasi 1.000 pagine ciascuno, era considerato il più completo commentario sulla Bibbia mai preparato da un solo uomo. Il suo commento, in particolare quello sull'Apocalisse, identificava la Chiesa cattolica con l'anticristo e rasentava l'antisemitismo, come dimostra la seguente citazione:

"La filosofia ebraica, come quella che si trova nella Cabala, nei Midrashim e in altre opere, merita il carattere di vano inganno, nel senso più completo delle parole. Ad eccezione degli scrittori ispirati, gli ebrei sono sempre stati i ragionatori più puerili, assurdi e ridicoli del mondo. Persino Rabbi Maimon o Maimonide, il più intelligente di tutti, è spesso, nel suo capolavoro, il Moreh Neochim, il maestro dei perplessi, il più deplorevolmente vuoto e vano". A.C. 1831 VI p. 486
Come teologo, Clarke rafforzò gli insegnamenti del fondatore metodista John Wesley. Egli insegnava che la Bibbia fornisce un'interpretazione completa della natura e della volontà di Dio. Considerava la Scrittura stessa un miracolo della grazia di Dio che "toglie il velo delle tenebre e dell'ignoranza". Con questa concezione, Clarke era prima di tutto un teologo biblico, spesso a disagio con gli approcci puramente sistematici alla teologia.

Fonte: studylight.org