Com'è allora, fratelli? — Dalla discussione sul valore relativo del dono della lingua e di quello della profezia, l'Apostolo passa ora alle indicazioni pratiche circa il metodo del loro impiego nelle assemblee ecclesiali pubbliche. Dapprima dà indicazioni sulle lingue ( 1 Corinzi 14:27 ), poi sulla profezia ( 1 Corinzi 14:29 ), e i versetti conclusivi di questo capitolo contengono un riassunto e una breve ripetizione di quanto già esposto fuori uso.

In questo verso introduce l'applicazione pratica delle verità che ha imposto, con la domanda: "Come va, allora?" — cioè, cosa dovrebbe derivare da tutti questi argomenti? — e, invece di rispondere direttamente alla domanda, ricorda anzitutto lo stato di confusione esistente nelle loro pubbliche assemblee, che aveva reso necessario l'insegnamento dei versetti precedenti, e al quale si deve rimediare con le istruzioni pratiche che ora seguono.

Quando vi riunite, ognuno di voi ha... — Meglio, quando vi radunate ognuno di voi ha un salmo, ecc. Il pensiero più alto in ogni mente mentre vi riunite per il culto pubblico è il dono individuale che possiede. Uno aveva il dono di effondere un salmo di lode; un altro potrebbe tenere un discorso dottrinale; un altro poteva parlare a Dio in una lingua; un altro aveva una profonda conoscenza del mondo spirituale; un altro potrebbe interpretare la lingua.

Se questi vari doni fossero impiegati da ciascuno per la propria gratificazione, o anche per il proprio progresso spirituale, non sarebbero usati degna dell'occasione. In pubblico questi doni dovevano essere esercitati da ciascuno non per sé, ma per l'edificazione di tutta la Chiesa.

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