E i Filistei si alzarono... — Conder, nella sua Opera di tenda in Palestina, scrivendo sul posto, ci dà un vivido quadro della scena del noto incontro tra Davide e il gigante Filisteo: — «Possiamo immaginare a noi stessi i due padroni di casa che coprono le basse colline rocciose l'una di fronte all'altra, e seminascoste tra i cespugli di lentisco. Tra di loro c'era la ricca distesa dell'orzo in maturazione e le sponde rosse del torrente, con il suo letto di ciottoli bianchi.

Dietro tutto c'erano le lontane mura azzurre della collina di Giuda, da cui Saul era appena sceso. Il guerriero in cotta di maglia avanzò da ovest attraverso il basso grano, con la sua possente lancia forse trapuntata di piume, il suo elmo di bronzo che brillava al sole. Da oriente un ragazzo rubicondo in camicia bianca e sandali, armato di una fionda di pelo di capra, scese al ruscello e, secondo la fantasia poetica dei rabbini, ai sassolini furono date voci e gridò: "Da noi vincerai il gigante!». Il campione cadde per una causa invisibile, e i Filistei selvaggi fuggirono all'imbocco della valle, dove si ergeva Gath torreggiante sulla sua rupe di gesso bianco, una fortezza di frontiera, la chiave della strada maestra che conduceva alle terre di grano di Giuda e al le vigne di Ebron».

Golia, di Gat. — Il campione filisteo apparteneva a una razza o famiglia di giganti, residuo dei figli di Anak (cfr Giosuè 11:22 ), che abitavano ancora a Gat, a Gaza e ad Asdod. L'altezza menzionata era di circa nove piedi e due pollici. Abbiamo nella storia alcuni casi di giganti simili. Questo valoroso campione era «pieno di selvaggia insolenza, incapace di capire come si potesse lottare contro la sua forza bruta e la sua inespugnabile panoplia; il tipo stesso dello stupido 'filisteo', come ha, nel linguaggio della Germania moderna, non impropriamente identificato il nome con gli avversari della luce, della libertà e della crescita”. — Stanley.

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