Perché verrà il tempo in cui non sopporteranno la sana dottrina. — Timoteo deve tenere a mente che le cose nella Chiesa di Cristo sulla terra non cambieranno in meglio. La grande rete a strascico della Chiesa, nel suo ampio raggio, continuerebbe a trascinare nelle sue maglie qualcosa di ogni genere. Errori ora appena evidenti, deve ricordarlo, avrebbero raggiunto dimensioni più formidabili. Aumenterebbe la sete di novità nella dottrina, il desiderio di un insegnamento che, pur offrendo pace a una coscienza turbata, permetta però di continuare come prima la vecchia vita autoindulgente.

In piena vista di questo sviluppo dell'errore, nella sicura aspettativa di un futuro pieno di ansiose cure, Timoteo e i suoi fratelli insegnanti devono davvero essere vigili, vigili e seri nella loro predicazione e ministero. E il pensiero che sempre più dei cosiddetti cristiani non gradirebbero la predicazione della “sana dottrina”, come insegnata dall'Apostolo, la conoscenza stessa di questa crescente impopolarità, deve servire da incentivo ad una maggiore fatica, più interesse , e un'attività più amorevole da parte di Timoteo e dei suoi compagni.

Ma secondo le proprie concupiscenze si accumuleranno maestri. — “Le loro stesse concupiscenze”: questa espressione ci dà un'idea del motivo che ha portato a questa futura apostasia di tanti, di cui San Paolo ha avvertito Timoteo. Le «proprie concupiscenze», che ad ogni rischio avrebbero gratificato, servirebbero ad alienarli da quella scuola severa e strettamente morale dell'insegnamento apostolico, in cui la moralità più severa era legata alla purezza della dottrina, alla quale scuola S.

Gli allievi di Paolo — uomini come Timoteo ei presbiteri di Efeso — appartenevano. Questi mondani a cui si riferiva san Paolo, riluttanti a rinunciare alla speranza insegnata dal cristianesimo e non disposti a vivere la vita che san Paolo e Timoteo insistevano come necessaria per essere vissuta da tutti coloro che avrebbero condiviso quella gloriosa speranza, cercarono per se stessi insegnanti più indulgenti, che adulavano e gratificavano i loro ascoltatori con novità nella dottrina e, allo stesso tempo, davano relativamente poca importanza alla vita pura e santa.

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