Tiatira era situata tra Pergamo e Sardi, un po' fuori dalla strada principale che collegava queste due città. Era una colonia macedone, fondata da Alessandro Magno dopo il rovesciamento dell'impero persiano. Sembra che i coloni macedoni abbiano introdotto il culto di Apollo, onorato come il dio Sole, sotto il nome di Tirimna. È stato pensato da alcuni che la descrizione qui data di Cristo - "gli occhi di fiamma" - sia stata scelta in allusione a questo culto del dio Sole, sotto forma di qualche immagine ornata in modo abbagliante.

Certamente stretti rapporti commerciali collegavano la colonia figlia con la sua città madre. Sembra che ci fossero varie corporazioni mercantili nella colonia: fornai, vasai, conciatori, tessitori e tintori. Il commercio dei coloranti era, forse, il più importante. Lidia, la venditrice di porpora, era con ogni probabilità collegata alla corporazione dei tintori; e la sua apparizione a Filippi è un'illustrazione delle relazioni commerciali della Macedonia e della Tiatira.

A lei la comunità cristiana di Tiatira può aver dovuto il suo inizio. “Colei che era andata via per un po', per comprare e vendere e guadagnare, quando tornò a casa potrebbe aver portato a casa con le sue mercanzie più ricche di quelle che aveva cercato di ottenere” (Trench). La popolazione era di carattere misto e comprendeva, oltre agli asiatici, macedoni, italiani e caldei. Il messaggio che viene inviato ai cristiani che dimorano in mezzo a loro è dal “ Figlio di Dio.

Questo è degno di nota, in cui si ricorda come con insistenza l'altro termine,‘ Figlio dell'uomo’, viene utilizzato in tutto il Libro della Rivelazione, e che qui c'è solo la frase‘Figlio di Dio’utilizzato; ma si addice, come tutta la descrizione, al messaggio che respira il linguaggio della sovranità e della giusta severità. Gli “occhi di fiamma” scruteranno le redini ei cuori ( Apocalisse 2:23 ); i “piedi di bronzo fino” calpesteranno i nemici e spianeranno il sentiero davanti a loro, che avranno potere sulle nazioni.

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