Così gli uomini dovrebbero amare le loro mogli... — Da questa gloriosa digressione; applicandosi solo all'Antitipo divino, san Paolo ritorna all'unico punto in cui il tipo può imitarlo, cioè un amore profondo e indefettibile. "Così" si riferisce al versetto precedente, che descrive l'amore di Cristo, non al "come" che segue; altrimenti la mancanza di connessione sarebbe stranamente improvvisa. Inoltre, da questa idea dell'amore di Cristo come modello, derivano naturalmente l'ultima parte di questo versetto e dei versi successivi.

Cristo ama la Chiesa come suo corpo, parte di se stesso. Di qui l'idea che il marito sia "il capo della moglie" dà luogo all'identificazione assoluta di se stesso con la moglie, come "una sola carne".

Chi ama sua moglie ama se stesso. — Va bene che «l'amore del prossimo» sia rivolto a lui «come a noi stessi». Deve essere dello stesso tipo dell'amore di sé, cioè, in primo luogo, un istinto (come di autoconservazione); e poi un principio razionale e stabile (come di ragionevole amor proprio, ricerca della nostra propria perfezione, che è la nostra felicità). Qui, però, questo amore per il prossimo si identifica proprio con l'amor proprio.

La moglie è il vero sé del marito; non può non amarla più che amare se stesso, sebbene (sempre sull'esempio di Cristo) possa amarla meglio di se stesso. Possiamo notare che questa identificazione tra marito e moglie è la base di tutto il diritto ecclesiastico e, in larga misura, di tutto il diritto civile delle nazioni cristiane in materia di matrimonio.

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