Guai a me... — Da questo versetto fino alla fine del capitolo abbiamo, con la vividezza drammatica caratteristica del profeta, il lamento della figlia d'Israele nella sua prigionia, lamentando le trasgressioni che vi avevano condotto. Il fatto che questo segua immediatamente a Geremia 10:18 dà un certo sostegno alla visione sopra data circa la forza delle parole "che possano trovare". Israele è rappresentato come colui che ha "trovato" in entrambi gli aspetti della parola.

grave. — Nel senso di tutto tranne che incurabile.

Questo è un dolore... — Meglio, questo è il mio dolore o piaga, quello che mi sono procurato e che perciò devo sopportare. Accettare la punizione era in questo, come in tutti i casi, il primo passo verso la riforma.

Continua dopo la pubblicità
Continua dopo la pubblicità