E cominci con vergogna a prendere la stanza più bassa. — A prima vista le parole sembrano suggerire motivi inferiori a quelli con cui i discepoli di Cristo dovrebbero regolare la loro vita: un'umiltà artificiale e calcolatrice piuttosto che reale. Si possono dare tre spiegazioni di quella che è una difficoltà molto reale: (1) Che tutti i precetti che riguardano direttamente l'etica sociale iniziano naturalmente, come nel Libro dei Proverbi (da cui la forma dell'insegnamento è, infatti, direttamente derivata, comp.

Proverbi 25:6 ), dal punto di vista prudenziale piuttosto che spirituale della vita. (2) Che c'è in questo consiglio un adattamento dell'insegnamento che, lasciato a se stesso, sarebbe stato più alto, alle debolezze di chi ascoltava; un metodo che, come abbiamo notato altrove, difficilmente può essere definito in un linguaggio strettamente accurato, ma, nei suoi aspetti meramente umani, potrebbe essere considerato come implicante una certa sfumatura di grave e solenne ironia.

Anche dal loro punto di vista si aggrappavano all'ombra e perdevano la sostanza, per quanto povera fosse quella sostanza. La loro vanità irrequieta era suicida. (3) C'è la profonda verità etica che ogni vittoria ottenuta, anche sotto l'influenza di un motivo inferiore, su una debolezza dominante o una forte tentazione, rafforza l'abitudine all'autocontrollo, e che il potere così sviluppato tende alla natura di le cose per andare avanti per ulteriori e ancora ulteriori vittorie.

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