Nella quarta veglia della notte. — I Giudei, dopo la conquista di Pompeo, avevano adottato la divisione romana della notte in quattro veglie, e ciò avveniva di conseguenza tra le 3 e le 6 del mattino, nella penombra dell'alba. San Giovanni aggiunge, come da un ricordo personale, e per evitare spiegazioni che minimizzerebbero il miracolo (come che il nostro Signore fu visto sulla riva, o stava nuotando verso la barca), che erano circa venticinque o trenta stadi dal punto da cui erano partiti, cioè perché il lago era largo cinque miglia, quasi tre quarti della distanza.

Camminare sul mare. — Qui, ancora, dobbiamo scegliere tra la semplice accettazione del fatto soprannaturale come un'altra istanza della Sua sovranità, o il rigetto come leggenda. Sulla prima ipotesi. possiamo vedere in esso qualcosa come un'anticipazione (non slegata, forse, dall'intensità di quella crisi nella Sua vita) di quel corpo spirituale di cui vediamo un'altra manifestazione nella Trasfigurazione, e che è diventato normale dopo la Risurrezione, raggiungendo la sua completezza nella meraviglia dell'Ascensione.

Si specula quasi involontariamente sulla natura e, per così dire, sul processo del miracolo, chiedendosi se le leggi ordinarie che governano il moto siano state infrante o sospese, o contrastate da leggi superiori. Nessuna di queste domande sembrerebbe essersi suggerita ai discepoli. Essi, non ancora liberi dalle superstizioni popolari dei loro compatrioti, pensavano che fosse "uno spirito" (meglio, un fantasma o uno spettro ) che assumeva la forma familiare, potrebbe essere, per attirarli alla loro distruzione, o come un pegno che qualche improvvisa disgrazia li aveva privati ​​di quell'amata Presenza, e perciò, nel loro vago terrore, furono turbati, e gridarono di paura.

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