E Pietro gli rispose. — L'incidente che segue è narrato solo da san Matteo. Può essere stata quella che l'Apostolo non ricordava volentieri, e che fu perciò omessa dal suo discepolo san Marco e dall'amico san Giovanni, mentre san Luca, scrivendo come compilatore, entrava nella cerchia di coloro tra i quali era raramente, se mai, menzionato. È, tuttavia, eminentemente caratteristico.

Ansioso ma non risoluto, audace e tuttavia timoroso, l'Apostolo è in quella notte tempestosa, come fu poi tra gli scherni e gli interrogatori nel portico del palazzo del sommo sacerdote. “Se sei Tu...” La voce, la forma non gli bastano. Potrebbe ancora, pensa, essere uno spettro o un sogno, e quindi chiede un segno. Anche lui deve camminare sulle acque. E dapprima la sua fede lo sostiene. È partecipe con il suo Maestro di quell'intensità di vita spirituale che sospende l'azione delle leggi naturali per quella soprannaturale.

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