(20-22) Speranzaaspettafiducia. - La lingua ebraica era naturalmente ricca di parole che esprimevano quell'atteggiamento di attesa che era caratteristico di una nazione la cui età dell'oro non era nel passato, ma nel futuro - una nazione per la quale il suo grande antenato lasciò nelle sue ultime parole un così adatto motto —

"Ho aspettato la tua salvezza, o Signore",

e che, mentre si tratteneva fuori della terra promessa della speranza dell'immortalità, doveva essere la razza di nascita della grande e consolante dottrina che sola poteva soddisfare il desiderio naturale espresso dal moralista nella nota linea -

"L'uomo non è mai, ma sempre essere, benedetto;"

e dall'apostolo cristiano -

"Perché qui non abbiamo una città continua, ma ne cerchiamo una che venga."

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