(22) Perché dunque [serve] la legge? Fu aggiunto a causa di (o) trasgressioni, (p) finché non fosse venuto il seme al quale era stata fatta la promessa; (23) [ed era] (q) ordinato da (r) angeli nella mano di un mediatore.

(22) Un'obiezione che sorge dalla prima risposta: se l'eredità non è dalla Legge (in modo minimo), allora perché la Legge è stata data dopo che è stata fatta la promessa? Per rimproverare gli uomini del peccato, dice l'apostolo, e così insegnare loro a guardare a Cristo, nel quale alla fine si adempirà la promessa di salvare tutti insieme; la Legge non è stata data per giustificare gli uomini.

(o) Perché gli uomini comprendano scoprendo i loro peccati che sono salvati solo per grazia di Dio, che ha rivelato ad Abramo, e che in Cristo.

(p) Finché il muro divisorio non fu abbattuto, e germogliò quel seme pieno, fatto di due popoli, entrambi ebrei e gentili. Perché con questa parola "seme" non possiamo intendere Cristo solo da solo, ma unito e unito al suo corpo.

(23) Una conferma della risposta precedente presa dal modo e dalla forma di dare la Legge: perché essa fu data dagli angeli, che incutevano in tutti un grande terrore, e da Mosè un mediatore che si frapponeva in mezzo. Ora quelli che sono uno non hanno bisogno di mediatori, ma quelli che sono in qualche modo separati e che sono in contrasto tra loro, sì. Perciò la stessa Legge e il mediatore furono testimoni dell'ira di Dio, e non che Dio in tal modo riconciliasse gli uomini a sé e abolisse la promessa, o aggiungesse la Legge alla promessa.

(q) Comandato e dato, o proclamato.

(r) Dal servizio e dal ministero.

Continua dopo la pubblicità
Continua dopo la pubblicità