Giobbe 3:1

Dopo questo aprì (a) Giobbe la sua bocca, e (b) maledisse il suo giorno. (a) Finirono i sette giorni, ( Giobbe 2:13 ). (b) Qui Giobbe comincia a sentire la sua grande imperfezione in questa battaglia tra lo spirito e la carne, ( Romani 7:18 ) e dopo un certo modo cede ma alla fine ottiene la vitto... [ Continua a leggere ]

Giobbe 3:3

Perisca il giorno (c) in cui sono nato, e la notte [in cui] è stato detto: C'è un bambino concepito. (c) Gli uomini non dovrebbero essere stanchi della loro vita e maledirla, a causa degli infiniti cui è soggetta, ma perché sono dediti al peccato e alla ribellione contro Dio.... [ Continua a leggere ]

Giobbe 3:4

Che quel giorno sia tenebra; Dio (d) non la guardi dall'alto, né la luce risplenda su di essa. (d) Si tolga dal numero dei giorni e non abbia la vista del sole per separarlo dalla notte.... [ Continua a leggere ]

Giobbe 3:5

Che l'oscurità e l' (e) ombra della morte lo macchino; dimori una nuvola su di essa; lascia che l'oscurità del giorno lo terrorizzi. (e) Cioè, l'oscurità più oscura, che fa loro paura della morte di essere in essa.... [ Continua a leggere ]

Giobbe 3:8

Lo maledicano quelli che maledicono il giorno, che sono (f) pronti a sollevare il loro lutto. (f) Chi maledice il giorno della sua nascita, metta quella maledizione su questa notte.... [ Continua a leggere ]

Giobbe 3:9

Siano oscure le stelle del suo crepuscolo; cerchi la luce, ma non [ne abbia]; né lascia che (g) veda l'alba del giorno: (g) Sia sempre notte e non vedere mai il giorno.... [ Continua a leggere ]

Giobbe 3:11

(h) Perché non sono morto dal grembo materno? [perché] non [non] ho rinunciato al fantasma quando sono uscito dalla pancia? (h) Questo, e quello che segue dichiara, che quando l'uomo cede alle sue passioni, non può stare né tenere la misura, ma corre a capofitto in ogni male, a meno che Dio non lo... [ Continua a leggere ]

Giobbe 3:13

Per ora avrei dovuto (i) sdraiarmi e stare tranquillo, avrei dormito: allora se fossi stato a riposo, (i) La veemenza delle sue afflizioni gli fece pronunciare queste parole come se la morte fosse la fine di tutte le miserie, e come se non ci fosse vita dopo questa, di cui parla non come se fosse c... [ Continua a leggere ]

Giobbe 3:14

Con re e consiglieri della terra, che si costruirono (k) luoghi desolati; (k) Nota l'ambizione di coloro che per loro piacere, per così dire, cambiano l'ordine della natura e costruiscono in luoghi più aridi, perché con ciò renderebbero immortali i loro nomi.... [ Continua a leggere ]

Giobbe 3:17

Là i malvagi (l) cessano [da] turbare; e là gli stanchi riposano. (l) Cioè, con la morte è cessata la crudeltà dei tiranni.... [ Continua a leggere ]

Giobbe 3:18

[Là] i (m) prigionieri riposano insieme; non ascoltano la voce dell'oppressore. (m) Tutti coloro che sopportano ogni sorta di calamità e miseria in questo mondo: di cui parla dopo il giudizio della carne.... [ Continua a leggere ]

Giobbe 3:20

Pertanto è data luce a colui che è nella miseria, e (n) vita all'anima amareggiata; (n) Mostra che i benefici di Dio non sono comodi, a meno che il cuore non sia gioioso e la coscienza non si acquieti.... [ Continua a leggere ]

Giobbe 3:23

[Perché la luce è data] a un uomo la cui via è (o) nascosta e che Dio ha nascosto? (o) Che non vede come uscire dalle sue miserie, perché non dipende dalla provvidenza di Dio.... [ Continua a leggere ]

Giobbe 3:25

Perché la cosa che temevo molto (p) è venuta su di me, e quella di cui avevo paura è venuta su di me. (p) Nella mia prosperità ho cercato una caduta, come ora è avvenuta.... [ Continua a leggere ]

Giobbe 3:26

Non ero al sicuro, né riposavo, né stavo tranquillo; (q) eppure sono arrivati ​​i guai. (q) La paura dei guai che ne sarebbero derivati, ha fatto sì che la mia prosperità mi sembrasse nulla, eppure non sono esente dai guai.... [ Continua a leggere ]

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