Commento, spiegazione e studio di 2 Samuele 24:16-23, verso per verso
E come l'angelo stendeva la sua mano su Gerusalemme per distruggerla, l'Eterno si pentì della calamità ch'egli aveva inflitta, e disse all'angelo che distruggeva il popolo: "Basta; ritieni ora la tua mano!" Or l'angelo dell'Eterno si trovava presso l'aia di Arauna, il Gebuseo.
E Davide, vedendo l'angelo che colpiva il popolo, disse all'Eterno: "Son io che ho peccato; son io che ho agito iniquamente; ma queste pecore che hanno fatto? La tua mano si volga dunque contro di me e contro la casa di mio padre!"
E quel giorno Gad venne da Davide, e gli disse: "Sali, erigi un altare all'Eterno nell'aia di Arauna, il ebuseo".
E Davide salì, secondo la parola di Gad, come l'Eterno avea comandato.
Arauna guardò, e vide il re e i suoi servi, che si dirigevano verso di lui; e Arauna uscì e si prostrò dinanzi al re, con la faccia a terra.
Poi Arauna disse: "Perché il re, mio signore, viene dal suo servo?" E Davide rispose: "Per comprare da te quest'aia ed erigervi un altare all'Eterno, affinché la piaga cessi d'infierire sul popolo".
Arauna disse a Davide: "Il re, mio signore, prenda e offra quello che gli piacerà! Ecco i buoi per l'olocausto; e le macchine da trebbiare e gli arnesi da buoi serviranno per legna.
Tutte queste cose, o re, Arauna te le dà". Poi Arauna disse al re: "L'Eterno, il tuo Dio, ti sia propizio!"