RIFLESSI

LETTORE! impariamo tu ed io, da questo interessante capitolo, quanto sia assolutamente inadatto e sconveniente, in un figlio di Dio, chiamato dalla caduta di Adamo della natura e redento dalla legge delle opere, essere impigliato nei tribunali di giudizio terreno, quando si professa di cercare una città che abbia fondamenta, il cui architetto e costruttore è Dio. Oh! che biasimo è, come dice l'Apostolo, vedere il fratello che va in giudizio con il fratello, e questo davanti ai miscredenti!

Soffermiamoci ancora, e ancora, su quella preziosa Scrittura, di peccatori lavati, santificati e giustificati, quando sono usciti dalle tenebre della natura e dall'ombra della morte. E, oh! quale vista deliziosa siamo chiamati a contemplare, quando ci viene detto, e con una tale certezza di indubbia testimonianza, che i nostri corpi sono i templi dello Spirito Santo. Salomone fu colpito da stupore, nel contemplare l'infinita condiscendenza di Geova nel considerare la casa; che aveva fatto.

Ecco, (disse), il cielo e il cielo dei cieli non possono contenerti! Ma qui siamo chiamati a contemplare Dio, lo Spirito Santo che fa dei corpi del suo popolo il suo tempio. Signore! dammi la grazia di onorare quelle membra del corpo mistico di Cristo, che sono diventate la residenza insindacabile dello Spirito Santo; e mai per alcun atto di peccato e di infermità; profanare quello che il Signore chiama il suo tempio. Prezioso Signore Gesù! fa' che non perda mai di vista questa benedetta verità: che io sono tuo, e comprato a caro prezzo. Oh! che ogni pensiero, parola e azione potesse dare gloria al tuo Santo Nome!

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