(26) E quando Davide venne a Ziclag, mandò il bottino agli anziani di Giuda, anche ai suoi amici, dicendo: Ecco un regalo per voi del bottino dei nemici del Signore; (27) A quelli che erano a Betel, a quelli che erano a Ramoth meridionale e a quelli che erano a Iattir, (28) E a quelli che erano in Aroer, e a quelli che erano a Siphmoth, e a quelli che erano in Eshtemoa, (29) e per quelli che erano in Racal, e per quelli che erano nelle città dei Jerahmeeliti, e per quelli che erano nelle città dei Keniti, (30) e per quelli che erano in Hormah, e a quelli che erano in Chorashan, ea quelli che erano in Athach, (31) E a quelli che erano in Hebron, ea tutti i luoghi dove Davide stesso ei suoi uomini erano soliti infestare.

Abbiamo qui un esempio della gratitudine di David. Senza dubbio, ma durante le sue lunghe peregrinazioni e i voli da un luogo all'altro per evitare Saul, aveva esercitato piuttosto bene la generosità dei suoi amici, poiché lui e il suo esercito di 600 uomini non potevano rifornirsi e nutrirsi di un tartufo. Quindi si è avvalso del primo momento che il Signore gli aveva concesso, per ricompensare coloro che erano stati gentili con lui. Ma dalla generosità di Davide verso i suoi amici, tu ed io, Lettore, volgiamo i nostri occhi allo sguardo del Signore di Davide, la cui generosità si è manifestata ai suoi nemici.

Dopo che il nostro caro Signore tornò alla gloria, avendo spogliato principati e potestà, diede doni ai suoi nemici, anche ai ribelli, dice lo Spirito Santo, anche a te ea me. Sì, carissimo Gesù! il tuo amore ci è raccomandato, in quanto, mentre eravamo nemici, Cristo è morto per noi. Oh! generosità senza pari! Oh, amore senza pari! Signore, sii il primo e il migliore, e l'oggetto ineguagliabile del mio amore, come il tuo inghiotte ogni altro: e possa io amarti per quello che mi hai amato per primo.

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