(47) Il SIGNORE vive; e benedetta sia la mia roccia; ed esaltato sia il Dio della roccia della mia salvezza. (48) È Dio che mi vendica e che abbatte il popolo sotto di me, (49) E che mi libera dai miei nemici: anche tu mi hai innalzato in alto sopra quelli che insorsero contro di me: mi hai liberato me dall'uomo violento. (50) Per questo ti celebrerò, o Signore, tra le genti, e salmeggerò al tuo nome. (51) Egli è la torre di salvezza per il suo re: e mostra misericordia al suo unto, a Davide e alla sua discendenza per sempre.

Il verso conclusivo di questa affascinante canzone diventa la chiave di tutto il resto. Qui Davide fa risalire l'intera misericordia divina alla loro fonte, in quanto centrata nella persona dell'unto di DIO. E poiché Davide era un tipo di CRISTO, qui possiamo vedere come il tutto, come un canto di liberazione, stia direttamente indicando l'opera di redenzione dai nemici spirituali, nella persona, e per la conquista e le vittorie al nostro SIGNORE GES CRISTO.

Egli è davvero il seme promesso, l'unto, l'unico unto del PADRE, pieno di grazia e di verità. Egli ha già, e finalmente e pienamente, nel gran giorno del giudizio, abbattuto tutti i suoi nemici davanti a sé, e con le conquiste della sua grazia nei cuori del suo popolo li ha abbattuti sotto di sé e li ha resi disposto nel giorno della sua potenza. Prezioso GES! dammi, e dammi ogni Lettore del tuo popolo, di tracciare i tuoi passi nella lettura di questo divino capitolo.

DIO nostro PADRE ti ha dato la salvezza suo re e ti ha dato un nome che è al di sopra di ogni nome. E a te, e alla tua discendenza spirituale in te, il Signore benedirà per sempre.

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